Cinque domande a Studio CR34
StudioCR34 nasce in seguito all’esperienza maturata durante gli anni di collaborazione in Lissoni Associati Milano tra Alessandro Bongiorni, Ettore Vincentelli e Roberto Di Stefano. Lo studio si trova nel Lambrate Desgin District, all’interno di un edificio datato 1910, circondati da libri e prototipi, così come da giovani collaboratori; da li esprimono il loro metodo progettuale come la risultante di personalità diverse e complementari.
photo credits: Sottotraccia Video
- Un progetto che vi racconta?
“Dopo diverse commesse residenziali, il primo progetto che ha contribuito alla nascita del nostro collettivo è sicuramente quello degli uffici legali Maisto&Associati a Milano, nel quale abbiamo avuto modo di esprimere la nostra visione degli spazi interni in un diverso contesto funzionale. Gli ambienti sono stati completamente ridisegnati, attraverso un nuovo layout distributivo ed una accurata scelta dei materiali, che rappresentassero l’identità e le esigenze del cliente.”
photo credits: StudioCR34
- Un oggetto della storia a cui non rinuncereste mai?
“Questa è per noi la domanda più difficile, quasi come chiedere ad un bimbo se vuole più bene alla mamma o al papà. Non è facile scegliere l’oggetto della storia al quale non rinunceremmo mai, perché siamo affezionati a tanti. Se dovessimo andare su un’isola deserta e potessimo portarne con noi solo uno, allora diremmo la poltrona P40 disegnata da Osvaldo Borsani per Tecno.”
photo credits: Tecno
- Il materiale preferito?
“A noi piace utilizzare tutti i materiali nella loro purezza e naturalità, senza che questi abbiano una predominanza gli uni sugli altri. Tuttavia, non possiamo nascondere la nostra predilezione per il vetro extrachiaro, che noi definiamo “luce allo stato solido“: ad ulteriore conferma, abbiamo appena disegnato una serie di complementi d’arredo in vetro, per una nuova azienda emergente”
photo credits: Sottotraccia Video
- La casa descritta in pochi aggettivi?
“Secondo la nostra metodologia progettuale, la casa ideale deve essere contemporaneamente elegante, essenziale e “sartoriale”. L’eleganza non deve essere confusa con opulenza; per noi la progettazione di un ambiente domestico è come realizzare un abito che viene cucito aderente alle necessità del committente, in concerto con la nostra visione di spazio residenziale”
photo credits: Alberto Strada
- Il luogo preferito?
“Senza ombra di dubbio, molti dei nostri riferimenti derivano da influenze Giapponesi: un paese che abbiamo avuto modo di conoscere più volte nei nostri viaggi di lavoro e piacere. Da nord a sud ogni angolo di città o di campagna è per noi un bagno di ispirazione e sensazioni sempre nuove dalle quali trarre nuova linfa, perchè poi venga tradotta e adattata alla nostra cultura italiana e milanese nello specifico.”